sabato 18 aprile 2020

In Platone (Step #08)

Nei Dialoghi di Platone viene analizzato il concetto di limite nel FILEBO con la valorizzazione dell'idea di misura: tanto a livello ontico quanto a livello etico.
Vi distingue quattro categorie supreme:


il peras (limitante) [cfr. la forma aristotelica]
la causa intelligente
il misto [cfr. il sinolo aristotelico]
l'apeiron (illimite) [cfr. la materia aristotelica]

Ciò, a livello morale, significa che l'uomo, nè dio, nè bestia, deve agire con misura, ponendo un limite (ordine razionale) all'illimite del piacere, dell'istintività immediata (non tutti i piaceri sono leciti), ottenendo così una vita mista (nè divina, nè animalesca), armonica ed equilibrata. Secondo Platone, infatti, bisogna privilegiare e coltivare solo certi piaceri, quelli intellettuali (ad esempio la musica). 
Questa "vita mista" è mescolanza di intelligenza e piacere : questa mescolanza non è, però, casuale , ma ponderata : bisogna vedere attentamente in che misura mescolare intelligenza e piacere.Per Platone l'intelligenza è superiore al piacere poichè è essa a stabilire i limiti con cui mescolare piacere ed intelligenza.

Questo pensiero emerge anche nel FEDRO con il mito della biga alata, metafora dell'anima.



C'è un principio razionale: l'auriga, e due irrazionali: il cavallo bianco , che simboleggia la parte arazionale , e quello nero , che è emblema dell'irrazionalità. La ragione è ordinata e unica , l'irrazionalità è molteplice : il fatto che sia data da due cavalli implica la possibilità di andare in due direzioni diverse. Emerge, quindi, il fatto che con la misura si controlla ciò che è illimitato.



FONTI:
https://www.culturanuova.net/filosofia/1.antica/platone.php
https://www.filosofico.net/filebo.html

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