venerdì 27 marzo 2020

Nella Mitologia (Step #04)

Il tema del "limite" è presente molto spesso nella mitologia; il mito che ho scelto di raccontare oggi è quello della STORIA DI ICARO.
Icaro era il figlio di Dedalo, un abile fabbro di Creta. Era stato lui, infatti, a progettare il labirinto nel quale Minosse aveva rinchiuso il terribile Minotauro. Quando mostro venne ucciso da Teseo, il re di Creta accusò Dedalo di essere intervenuto ad aiutare il giovane nella sua impresa e decise di punirlo rinchiudendolo in prigione con il figlio Icaro. Dopo qualche giorno di fame e prigionia i due escogitarono un piano per fuggire dalla torre. Dedalo disse al figlio di arrampicarsi sul soffitto per raccogliere i favi di un nido di api e di strappare, poi, le penne degli uccelli che si trovavano sulle travi a dormire. Successivamente, una volta succhiato il miele dai favi dall’alveare, fece sciogliere la cera con cui disegnò le sagome di quattro ali. Quando la cera era ancora morbida e malleabile passò ad infilare le penne dei piccioni e infine completò le ali con delle imbracature di cuoio utilizzando la cintura e i sandali. Dedalo e Icaro, così, dopo aver allacciato le ali sulla schiena, si arrampicarono sul davanzale e si lanciarono nel vuoto e cominciando a volteggiare; Icaro non faceva che gridare: “Guarda papà, sto volando!”. Dedalo, però, raccomandò al figlio di non spingersi troppo in alto: “Se ti avvicini troppo al Sole la cera potrebbe sciogliersi e quindi rischi di precipitare!”, avvisò. Ma Icaro non ascoltò l’avvertimento del padre, continuò a volare sempre più in alto, oltrepassando i limiti che gli erano stati imposti. Avvicinatosi troppo al sole, infatti, i raggi infuocati colpirono una delle sue ali: la cera cominciò a sciogliersi e le penne si staccarono, cosicchè il ragazzo precipitò rovinosamente al suolo.




Questo mito ci insegna, quindi, che non tutti i limiti possono essere superati se non utilizzando ponderatezza, equilibrio e saggezza.


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